Sarapaglia
Le cosmicomiche
Le cosmicomiche
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Stampa in digitale a toner nel formato 30×40 cm. Il toner Consistently Vivid sviluppato da Canon migliora l’efficienza di trasferimento del toner e offre una temperatura di fissaggio inferiore per garantire colori accurati e uniformi. Garantisce una qualità delle immagini perfetta riducendo gli sprechi ed elimina l’ondulazione della carta. La carta scelta è la perla ice 300 grammi con superficie perlescente su entrambi i lati, certificati FSC®, di pura cellulosa ECF.
Stampa giclèe nei formati 40×50 cm e 50×70 cm. I materiali impiegati per la stampa di questa opera sono della massima qualità disponibile: la carta fine art ILFORD serie Cotton Rag da 310 grammi 100% cotone e gli inchiostri ad acqua atossici senza solventi garantiscono una durata di oltre 100 anni, in base alle condizioni ambientali in cui l’opera viene esposta o conservata.
Firmata / senza cornice
Storia
Storia
Era il primo mese di Re di Roma, la scrivania del mio studio era ancora di fronte alla porta e non a destra come ora. Entra un ragazzo con un libro in mano e mi chiede una commissione.
“Si dimmi pure cosa vorresti che rappresentassi per te”
“Vorrei che rappresentassi il primo capitolo di questo libro” e me lo da.
Le Cosmicomiche, Italo Calvino.
Le Cosmicomiche sono una raccolta di 12 storie che Calvino ha scritto nel 1962 relative all’universo, allo spazio e al tempo. Il primo capitolo si intitola La distanza della Luna. Lo leggo.
La storia ha come protagonisti 4 persone: il vecchio Qfwfq, suo cugino sordo, il capitano della barca di sughero con sua moglie Vhd Vhd. C’era pure una bambina, mi pare, ma non mi ricordo che fa. Vabbè comunque stanno tutti sulla barca, appunto, per andare a prendere con una scaletta il latte lunare che sta tra le crepe della Luna. E per andarci approfittano della vicinanza della Luna in un momento specifico in un luogo specifico dove è possibile salirci. Va il sordo che era il piu bravo a salire, ma poi lo raggiunge la donna perchè era innamorata di lui. Poi quando la Luna si stava per allontanare, il sordo salta in mare mentre la donna resta sopra, allora il vecchio, che era invece innamorato della donna che però era innamorata del sordo, la raggiunge per poter stare un mese con lei ma poi si accorge di avere nostalgia della Terra quindi vuole scendere ma la donna resta su per la gravità insomma un casino perchè ‘sti due restano sospesi e si attraggono e respingono come due calamite.
Cosa volesse dire Calvino con questa strana storia io non lo so. L’ho cercato su google e pare facesse riferimento a Darwin quando scrisse che una volta la Luna era molto vicina alla Terra ma le maree l’hanno spinta lontana. Tratta la Luna come un magnete che avvicina e allontana le persone che si amano. Stramba è stramba, ma non è stupenda?
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